ITERUM RUDIT LEO
Altro avventuroso fine settimana di kendo per i leoni del Kendo Roma. Si parte nuovamente alla volta di Modena per i Campionati Nazionali di Kendo.
Tra partecipanti, allenatori, giudici di gara e accompagnatori varii, numerosa è la rappresentanza capitolina in viaggio. Si arriva venerdì sera, il tempo di mandare giù due o tre pizze a testa; fare il consiglio di guerra; leggere il solito rituale – e fino a oggi anche portafortuna – passaggio dall’Enrico V di Shakespeare; e siamo tutti tra le accudenti braccia di Morfeo.
Sabato mattina si parte con le gare individuali per le categorie: dan, femminile e juniores. Presenti nei dan Orazio Di Maio; nel femminile Fiammetta Gualtieri e negli juniores Alessandro Marchini, Jacopo Marchioro e Leonardo Spinella. Presenza foltissima quest’anno e qualità che continua ad alzarsi edizione dopo edizione.
Tutti i nostri atleti combattono al meglio delle proprie capacità, ma a fine giornata l’unico ad arrivare nelle fasi finali della competizione è Leonardo Spinella per gli juniores. Eliminato in semifinale con un due a zero Armigliato dello Shubukan Torino Leonardo accede alla finale contro Mulè del Do Academy Torino. Ne esce fuori un bell’incontro teso e senza respiro, e alla fine sarà ancora una volta Leonardo a spuntarla, con un netto due a zero; che è anche il risultato fotocopia di tutti gli altri suoi incontri della giornata.
Domenica mattina tocca alle squadre. Il Kendo Roma si presenta come ormai d’abitudine con la squadra anagraficamente più giovane – tre minorenni e due trentenni – dell’intero torneo. Siamo nel girone con il Jofukan Firenze e lo Shodan Reggio Emilia. Affrontiamo molto bene Firenze ma sbagliamo tutto contro Reggio Emilia, in entrambi i casi perdiamo e la nostra gara si arena nel girone eliminatorio iniziale. Se è vero che si impara più dalle sconfitte che dalle vittorie allora oggi abbiamo imparato molto. 🙂
Si riprende la via di casa con nel bagagliaio una bella coppona. Una vittoria importante per il nostro piccolo e giovane club, costruita centimetro per centimetro con sudore e, qualche volta, anche lacrime e sangue; il cui merito va equamente diviso tra gli insegnanti e gli atleti tutti, dal più forte al più debole. Perché, ed è un concetto che ritengo importante ribadire ogni volta: nel kendo non si è mai forti da soli, e tutti concorrono alla costruzione di quest’edificio portando il proprio piccolo o grande contributo. Quindi, ancora una volta e di più: EX UNITATE VIRES.
Maurizio Ricci
Presidente Kendo Roma