Erano passati quasi una decina di anni dall’ultima volta che avevamo portato una squadra al Bergiselschlacht, una gara molto bella che si svolge in una cornice altrettanto bella. E così, nel programma stilato ad agosto degli impegni agonistici della stagione entrante avevamo ben pensato di includere anche la trasferta austriaca. Questa gara, organizzata dal Kendo Tirol in quel di Innsbruck, è adatta soprattutto per principianti e livelli medi, perché volutamente strutturata per far fare quanti più incontri ai partecipanti, con gironi all’italiana con fino a sette atleti. Un’occasione da sfruttare per un club di giovani come il nostro.
Ed è così che venerdì pomeriggio è partito il manipolo targato Kendo Roma alla volta delle stupende montagne austriache. Arrivo in scioltezza venerdì sera grazie all’azione congiunta delle ferrovie italiane e austriache, e sabato mattina in piedi presto per concertare la strategia di gara. Sabato ci sono gli individuali, due macro categorie di dan e kyu. Si classificano i tre atleti che alla fine dei rispettivi gironi avranno fatto il punteggio più alto. Presenti per il Kendo Roma: Enrico Banchetti, Alessandro Marchini, Leonardo Spinella e Jacopo Marchioro. A fine mattinata due dei nostri atleti accederanno agli ottavi e altri due rimarranno fuori dalle eliminazioni dirette, entrambi per un solo punto. Leonardo Spinella arriva fino in semifinale, dove si arena contro un avversario più forte e maggiormente strutturato. È terzo posto, la nostra prima medaglia della competizione.
Esther Venneri si cimenta invece nella gara kyu, ma non riesce a uscire dal girone.
Conclusasi questa prima giornata di gare si va a cena e tutti a nanna presto, che domani c’è la gara che maggiormente ci interessa: quella a squadre da cinque. Domenica mattina la squadra è in piedi presto e motivata dalla volontà di fare una buona prestazione. Si unisce ai quattro dan anche Maurizio Ricci a completare la squadra. Il Kendo Roma passa il girone come prima squadra, salta un turno e si incrocia con altre squadre arrivate terze e seconde nei rispettivi gironi. Ricci si infortuna nello stesso incontro vinto in ai-jodan sia spalla che ginocchio – e per cui correrà a fare le lastre appena tornato a Roma – ma stringe i denti e non dice nulla ai propri compagni di squadra per non deconcentrarli, aiutato dall’adrenalina che in questi frangenti non fa sentire il dolore. Messa al sicuro la semi-finale vincendo i primi tre incontri di fila arriva la finale, contro quella che è una squadra mista con dentro sostanzialmente i membri della nazionale austriaca dei differenti club locali. Il Kendo Roma inizia in discesa, ma si fa riprendere nel finale. Il primo posto è deciso all’ultimo incontro, che purtroppo la compagine romana perde, vedendo sfumare di un soffio il primo posto della competizione.
Spiace sempre perdere quando si è arrivati così vicino alla meta, ma in casa Kendo Roma si è soliti sempre guardare al bicchiere mezzo pieno, e analizzare le sconfitte per capire come non ripetere gli errori commessi. In serata di domenica, dopo aver salutato e ringraziato i tanti kendoka presenti: austriaci, sloveni, tedeschi, italiani e quant’altro; si prende la via di casa con al collo un bronzo agli individuali dan e un argento a squadre.
Ma, al di là del risultato, il piacere di una trasferta assieme, oltre alla comune crescita sportiva, ha per il club maggiore rilevanza sotto l’aspetto della crescita personale. La vera medaglia per il club è il poter guardare al duro lavoro diuturnamente svolto negli anni – un alacre labor limae con giornaliera attenzione ai particolari, non solamente sportivi -, che ha costruito un club di persone che stanno bene tra di loro; che si vogliono bene e si aiutano nello shiai-jo come nella vita di tutti i giorni; e che si tengono ben lontani dagli ambienti tossici.
Tappa con cena a Bolzano per prendere il treno con le cuccette per il ritorno nell’Urbe. Arrivo a Roma alle sei di mattina, doccetta e via a lavorare. Un’altra trasferta si è conclusa; un’altra storia piena di goliardia a dramma è stata scritta; un altro fine settimana di ricordi indelebili è archiviato; un altro mattone è stato murato nell’edificio in costruzione del Kendo Roma.
Qui tutti i risultati: https://www.kendo-tirol.com/site/bergiselschlacht/hall-of-fame/
Necessario, more solito, ricordare l’ubiqua presenza del presidente occulto del Kendo Roma: Fiammetta Gualtieri; inesausta organizzatrice e motivatrice di tutte le attività del club.
Ci aggiorniamo alla prossima gara!